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al testo di Rosetta Sacchi
Non volevamo la luna
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Le parole hanno perduto ogni senso per troppo tempo inascoltate, pendono mature nel vuoto cadono come foglie ormai secche dai rami. Siamo rimasti troppo a lungo ad aspettare sognando un mondo che non esiste ormai da tempo. Non volevamo la luna ma camminare allegri fischiettando le mani in tasca e i nostri sogni nel paltò. Non volevamo la luna, sta bene lassù, in cielo, così come un lampione sul ciglio della strada e un faro sulla torre.
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Rosetta Sacchi
- 20/01/2020 17:36:00
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Vi sono sogni impossibili e sogni che si possono realizzare, o perlomeno, la speranza che ciò avvenga è molto forte. "Non volevamo la luna" è certamente riferito ad un sogno quasi palpabile e la consapevolezza di ciò è affermata con chiarezza. Ringrazio quanti hanno apprezzato questo mio testo, con lespressione del proprio pensiero e con la forza della propria interpretazione.
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Salvatore Pizzo
- 20/01/2020 03:15:00
[ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]
Sì, ci sarebbe bastato anche molto meno, magari un luogo in cui potersi denudare e ricominciare una nuova vita davvero diversa per ognuno su questa disgraziata terra... Molto sentita un saluto
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Giovanni Rossato
- 19/01/2020 22:18:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]
Si, non volevamo la luna, grazie per aver dato voce a tanti che quella voce non ce lhanno, che non sanno farne poesia come te.
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Dedalus
- 19/01/2020 18:35:00
[ leggi altri commenti di Dedalus » ]
Poesia che parla di vita, una vita come unaltra, che si sgomitola nel tempo, senza particolari aspettative, forse mezzo tono sotto, certo, ma che pulsa con forza. Il poetare tipico della poetessa è quello di mettere in rilievo le sottigliezze, oserei dire certi "scuorne" di Montale, in una sceneggiatura immediata, focalizzando in maniera del tutto plastica gli attimi e le scene che la compongono, immagine su immagine.
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